Sarà inaugurata sabato 19 aprile a Teramo, alle 18.00, nel bar-libreria "Empatia" la mostra fotografica "Roba da Matti" di Silvia Compagnoni e Amedeo Troiani sull'ex manicomio di Teramo che attualmente versa in uno stato di profondo degrado.
«Non dimenticherò mai quella luce», racconta la fotografa, «sono sempre stata intenzionata ad entrare all'interno dell'ex manicomio. Era un desiderio che coltivavo da molti anni ormai e finalmente, tramite Valerio Pelusi - il mio ragazzo - che vorrei ringraziare, sono riuscita ad
avere il permesso dall'Asl. Abbiamo visitato l'edificio con una guida, girando per ben tre ore perché era immenso». Nei loro scatti, i due fotografi cercano di catturare tracce di memoria e brandelli di una realtà dimenticata. Vestiario, oggetti di uso quotidiano, arredi di scarso valore,
sono tutti ancora conservati nella struttura, chiusa ormai da una quindicina d'anni.
La mostra, che si compone di due pannelli di misura 120x60 su cui sono disposte 8 foto, ha uno scopo preciso: «Con questo evento vorremmo "ricordare" in primis», spiega Silvia Compagnoni, «e sollecitare anche la riqualificazione dello stabile». Presente sin dal 1323 come ricovero per malati e bisognosi, l'ospedale psichiatrico di Teramo, un tempo dedicato a Sant'Antonio abate, è stato il più grande manicomio del centro-sud italiano e uno dei più noti tra quelli d'Europa. Dal 1978 al 1998 iniziò un lento declino della struttura, fino alla chiusura definitiva sancita il 31 marzo 1998.
Alla presentazione della mostra è stata invitata a partecipare anche Annacarla Valeriano, l'autrice del saggio "Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo (1880-1931)", edito da Donzelli Editore. Dal suo libro sono state tratte alcune lettere di ex pazienti dell'istituto
psichiatrico, che gli ospiti potranno leggere per comprendere meglio il background storico che fa da contorno all'esibizione fotografica.
Silvia Compagnoni ha studiato presso il Liceo Artistico di Teramo. Dopo essersi diplomata prosegue i suoi studi laureandosi in Comunicazione Artistica e Multimediale nella facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo. In questi anni di studio ha maturato la passione per la
fotografia e per i lavori di grafica, che l'hanno spinta a mettersi in gioco partecipando a diverse mostre, tra l'Abruzzo e il Lazio. Nel 2011 ha partecipato al LV PREMIO "Basilio Cascella", vincendo il premio popolare per la fotografia.
Amedeo Troiani, nato e cresciuto in un laboratorio fotografico, ha lavorato per l'azienda parigina di moda Melijoe, Calvaresi Sartoria e altre importanti realtà locali. I suoi lavori fotografici sono stati inseriti su Vogue, Rolling Stone e Riders. Dal 2012 espone all'interno dell'expò "(Con)Fusioni" di Pescara.
«Non dimenticherò mai quella luce», racconta la fotografa, «sono sempre stata intenzionata ad entrare all'interno dell'ex manicomio. Era un desiderio che coltivavo da molti anni ormai e finalmente, tramite Valerio Pelusi - il mio ragazzo - che vorrei ringraziare, sono riuscita ad
avere il permesso dall'Asl. Abbiamo visitato l'edificio con una guida, girando per ben tre ore perché era immenso». Nei loro scatti, i due fotografi cercano di catturare tracce di memoria e brandelli di una realtà dimenticata. Vestiario, oggetti di uso quotidiano, arredi di scarso valore,
sono tutti ancora conservati nella struttura, chiusa ormai da una quindicina d'anni.
La mostra, che si compone di due pannelli di misura 120x60 su cui sono disposte 8 foto, ha uno scopo preciso: «Con questo evento vorremmo "ricordare" in primis», spiega Silvia Compagnoni, «e sollecitare anche la riqualificazione dello stabile». Presente sin dal 1323 come ricovero per malati e bisognosi, l'ospedale psichiatrico di Teramo, un tempo dedicato a Sant'Antonio abate, è stato il più grande manicomio del centro-sud italiano e uno dei più noti tra quelli d'Europa. Dal 1978 al 1998 iniziò un lento declino della struttura, fino alla chiusura definitiva sancita il 31 marzo 1998.
Alla presentazione della mostra è stata invitata a partecipare anche Annacarla Valeriano, l'autrice del saggio "Ammalò di testa. Storie dal manicomio di Teramo (1880-1931)", edito da Donzelli Editore. Dal suo libro sono state tratte alcune lettere di ex pazienti dell'istituto
psichiatrico, che gli ospiti potranno leggere per comprendere meglio il background storico che fa da contorno all'esibizione fotografica.
Silvia Compagnoni ha studiato presso il Liceo Artistico di Teramo. Dopo essersi diplomata prosegue i suoi studi laureandosi in Comunicazione Artistica e Multimediale nella facoltà di Scienze della Comunicazione di Teramo. In questi anni di studio ha maturato la passione per la
fotografia e per i lavori di grafica, che l'hanno spinta a mettersi in gioco partecipando a diverse mostre, tra l'Abruzzo e il Lazio. Nel 2011 ha partecipato al LV PREMIO "Basilio Cascella", vincendo il premio popolare per la fotografia.
Amedeo Troiani, nato e cresciuto in un laboratorio fotografico, ha lavorato per l'azienda parigina di moda Melijoe, Calvaresi Sartoria e altre importanti realtà locali. I suoi lavori fotografici sono stati inseriti su Vogue, Rolling Stone e Riders. Dal 2012 espone all'interno dell'expò "(Con)Fusioni" di Pescara.
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